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"Questo percorso attraverso i paesi ed i territori della Marca di Tuscia alla ricerca di frammenti, particolari scultorei e bassorilievi in pietra che testimoniano un intenso trascorso magico e liturgico di epoca medievale, voleva essere solo un'indagine fermata all'ornato, al motivo architettonico e alla rappresentazione stilistica, tuttavia la ricerca non poteva esulare dai valori simbolici di un medioevo assediato dal peccato, dalla morte, dalla paura della fine del mondo e dal mistero della vita, dove le espressioni paradigmatiche e rappresentative dell'evocazione senza parola, come il grottesco, il bizzarro, l'ignoto, il magico, il maligno, non rappresentano altro che costanti mentali di quelli comunemente chiamati "secoli bui". In questo contesto di schiettezza popolana, intriso di inquietudine spirituale, ogni forma esprime e restituisce particolari messaggi psicologici, che tentiamo ove possibile di interrogare. Ma quale funzione avevano sulle facciate questi rilievi? Una funzione decorativa è innegabile, secondo una costante del gusto, che proprio allora fra l'XI e il XIII secolo si costituì, ma molto importante è ciò che agli occhi degli uomini significò la funzione apotropaica di quelle lotte, di quelle vittorie fra uomini e animali e di quelle scritte criptiche e magiche."